Una storia d’amore che insegna a danzare.
Pessima idea tornare a casa prima del previsto, inaspettati.
Il giovane senegalese aitante che Arturo trova con la moglie inevitabilmente cambia la giornata, e la prospettiva di un matrimonio duraturo.
Così una nuova vita si spalanca.
All’inizio è una via crucis di bicchieri abbandonati nella notte, di alimenti da pagare alla moglie Alberta, fisioterapista in nero, di libri da traslocare a centinaia nei sacchetti della Coop.
Ma appena Arturo prende fiato e alza la testa, incontra il fascino acerbo di Teresa, i suoi primi tentativi di volare; incontra Emma che ha il profumo dell’orto quando piove a primavera, e la stessa capacità di accogliere e nutrire.
In questa terra inesplorata e vasta, Arturo scopre mosse e passi nuovi, celebra il rito antico della danza.
Rimescolando frammenti di un’indimenticabile canzone di Lucio Dalla, impara a rispondere e a domandare, a muoversi come un tutt’uno ma senza pestare i piedi, a guidare e lasciarsi guidare.