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★ Bella di giorno ★ Joseph Kessel ★ e/o edizioni ★
☞ Séverine Sérizy è una giovane ed elegante signora della medio-alta borghesia parigina. Sposata con un promettente chirurgo, conduce una vita agiata, vive in una bella casa e non ha preoccupazioni economiche. Tuttavia, non è felice. Forse a causa di un tentativo di violenza subita quando era piccola (ma di cui non conserva alcun ricordo cosciente), Séverine ha una vita sessuale problematica, tra frigidità e desideri al limite della perversione. Un giorno, durante una conversazione con l’amica Renée e con Husson, un conoscente di suo marito, scopre che una donna appartenente al loro stesso ambiente ha deciso di fare la prostituta in una casa d’appuntamenti in rue Virène. La notizia la turba e la intriga al tempo stesso. Come attirata da una forza irresistibile, Séverine si reca in rue Virène. Dopo un primo momento di naturale imbarazzo e dopo qualche indecisione, la giovane donna prende un impegno con la tenutaria Anaïs: incontrerà i clienti ogni pomeriggio dalle 14 alle 17. Visti i suoi orari, la sua nuova e inconsueta datrice di lavoro le affibbia il nomignolo di “Bella di giorno”. Pomeriggio dopo pomeriggio prende forma la doppia vita di Séverine. Nel bordello di madame Anaïs c’è anche il tempo per scoprire cos’è la vera passione, quella che non aveva mai provato con il marito. A darle questa gioia ci pensa il giovane Marcel, un tipo losco che frequenta le ragazze di rue Virène solo quando ha qualche soldo in tasca. L’azzardo di vivere due esistenze parallele regge per un po’ di tempo, ma tutte le precauzioni di Séverine vanno in briciole quando da madame Anaïs si presenta Husson. La segretezza sulla sua doppia vita si sgretola e Séverine, presa dal panico, non si presenta più in rue Virène. Ma fuggire non è sufficiente per riportare la sua vita a prima di quel giorno in cui aveva deciso di varcare la soglia della casa di appuntamenti.

★ Diglielo da parte mia ★ Joan Didion ★ e/o edizioni ★
☞ Boca Grande è la capitale di un piccolo stato del Sud America, uno di quei paesi da un colpo di stato all’anno dove non cambia mai niente. Un giorno a Boca Grande arriva Charlotte Douglas, una donna nordamericana smarrita e magnetica. Nessuno sa chi sia, cosa cerchi o cosa ci faccia a Boca Grande. A raccontarci la sua storia è Grace Strasser-Mendana, donna fra le più in vista della città, appartenente “a una delle cinque o sei famiglie solvibili del paese”: «Lasciò un uomo, ne lasciò un secondo, tornò a viaggiare col primo, lo lasciò morire solo come un cane, perse una figlia a beneficio della “storia”, e un’altra a seguito di certe “complicazioni”. Poi arrivò a Boca Grande». In Diglielo da parte mia Joan Didion racconta la vita di Charlotte: una donna bella e di classe, ricca e affascinante, che in cuore non ha altro che confusione e vuoto: la vita le ha fatto delle promesse (una famiglia, l’amore, la serenità) ma lei le ha fraintese, ha perso delle persone care, si è trovata sola, e ora è arrivata a Boca Grande per dimenticare, accompagnata solo dal suo fascino. Pagina dopo pagina tocchiamo con mano la tristezza e il vuoto che abitano la sua anima ed è impossibile non riconoscere che sono gli stessi che tanto spesso abitano anche la nostra. Un libro straordinario fatto di corde sottili, che toccano il cuore andando oltre la trama, come musica: come se i drammi esistenziali di Richard Yeats incontrassero il più alto minimalismo di Carver, l’asciuttezza delle parole sposa il fuoco del vuoto e del dolore dei personaggi.

★ L’uomo di fiducia ★ Herman Melville ★ e/o edizioni ★
☞ È l’1 aprile a bordo del Fidele, un battello che naviga in direzione New Orleans lungo il corso del Mississippi. Mentre commercianti, dame, agenti di cambio, ambulanti, studenti, avvocati e vecchi avari svolgono i propri affari e chiacchierano passeggiando nei saloni e sul ponte, nella folla si aggira un uomo misterioso: nessuno sa chi sia né cosa voglia, e uno dopo l’altro mette alla prova i passeggeri e la loro fiducia, travestendosi e mascherandosi, approfittando della loro credulità. Che sia un diavolo tentatore? O solo un uomo deciso a dimostrare sul campo la profondità dei nostri pregiudizi? L’uomo di fiducia è il romanzo più oscuro, satirico e divertente di Melville: una critica feroce dell’ottimismo del sogno americano, una visione del mondo moderna e disincantata, e una commedia del travestimento dal profondo significato simbolico in cui niente è davvero come sembra. Pubblicato nel 1857, L’uomo di fiducia è l’ultima opera che Herman Melville diede alle stampe nella sua vita.

★ La melodia di Vienna ★ Ernst Lothar ★ e/o edizioni ★
☞ Tutti a Vienna sanno chi abita al numero 10 di Seilerstatte. Christopher Alt, patriarca della famiglia, è un fabbricante di pianoforti, i migliori che Vienna, l’Austria e forse il mondo abbiano mai visto, sui cui tasti hanno preso vita le melodie di Mozart e Haydn, Beethoven e altri ancora. Alla sua morte, animato dalla volontà di tenere uniti i figli, lascerà un testamento in cui darà ordine ai discendenti di abitare nella grande casa di famiglia, pena la perdita dell’eredità. Come in ogni casata aristocratica che si rispetti, nelle stanze del loro palazzo sfilerà la storia: intrighi alla corte di Francesco Giuseppe, un erede al trono si innamorerà di Henriette che dovrà sopportare il peso sulla coscienza del suo suicidio, tradimenti, figli illegittimi ma amatissimi, figli legittimi ma assolutamente detestati, passioni brucianti e relazioni di ghiaccio, guerre (la prima guerra mondiale, le prime marce della seconda), l’avvento del nazismo e ancora duelli e vocazioni, speranze e rimorsi. Tre generazioni si succederanno, dal 1888 al 1945, al numero 10 di Seilerstatte, testimoni privilegiati di un’Europa al culmine dello splendore e della decadenza.