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☛ Così ce lo racconta IlSole24ore:

“La copia che abbiamo tra le mani, ingiallita e sciupata, proviene da una biblioteca universitaria. La scrittura è criptica e zeppa di simbolismi: si narra di un uomo, forse lo stesso fantomatico autore, che viene rapito e portato su una nave popolata da marinai che parlano una strana lingua creola, chissà con quale destinazione. Ma non è questa la storia che ci interessa: ancora più intrigante è infatti il plot che si sviluppa a margine della pagina stampata, sotto forma di (finte) annotazioni a matita e a pennarello o nella prodigiosa raccolta di strappi di giornale, post-it, fotocopie da manuali, cartoline e memorabilia di varia provenienza.

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È la storia di due ragazzi – un ex dottorando di ricerca e una laureanda – che, accomunati da una passione viscerale per l’opera di Straka, si passano il libro scambiandosi commenti che presto diventano una vera e propria indagine su chi era/è realmente l’uomo che scrisse «La nave di Teseo» e dove vuole andare a parare quella ristretta cerchia di eletti che ancora continua a leggerne e a studiarne le opere.

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Più che un libro, «La nave di Teseo» è un trip e, al tempo stesso, un atto d’amore incondizionato (da parte di chi lo ha concepito e da parte di chi lo acquista) verso il potere immaginifico della pagina scritta, per nulla scalfito dalla prepotenza dei new media.” [Francesco Prisco]

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✯ Venitelo a scoprire! ✯