Tenera è l’acqua
“In un attimo gli parve di cogliere tutta la sua vita. L’aula spoglia in cui da liceale faceva lezione a quei ragazzi di borgata. Le piscine dietro Forte Antenne e più in là verso il Foro Italico, dove aveva nuotato da piccolo e ancora nuotava. La moschea che accoglieva i musulmani. Il mondo con la sua diversità , le sue storture, la sua bellezza, con l’amore che lo spingeva avanti.
Provava un senso di gratitudine. Non aveva certezze né una vocazione, ma ogni giorno avrebbe fatto qualcosa di quello che bisognava fare. Il suo pezzettinoâ€
In una Roma intima, attraversata dalla crisi e dai rivolgimenti epocali che sconvolgono il mondo, tre personaggi, due uomini e una donna, sono stretti in un rapporto di amicizia e amore. Condividono la medesima, scanzonata, passione per il nuoto ma hanno ferite profonde, dubbi sulla propria vita, si scoprono spaesati, a tratti perduti. Ognuno, a suo modo, pensa di aver fallito.
Giacomo, Paola e Mattia non capiscono quello che succede a loro stessi e agli altri, l’indifferenza e l’ingiustizia che vedono ovunque attorno, hanno paura e sono quasi pronti ad arrendersi.
Invece, malgrado perdite e tradimenti, si accorgono che, come per le gare in acqua nelle quali si cimentano nonostante l’età , quello che conta è resistere qualche metro in più, qualche attimo, continuando a credere che sia ancora possibile toccare il traguardo: volersi bene davvero.
A distanza di oltre vent’anni dalla pubblicazione de Il dipendente (“uno dei più importanti libri degli anni Novantaâ€, come è stato definito), Nata torna sui temi della solitudine, della libertà e del coraggio con un romanzo di grande potenza che svela, rispetto a quel memorabile esordio, prospettive capovolte e oggi tanto più necessarie. L’universo economico non è cambiato, resta la medesima macchina infernale, dove i soldi comandano e la dignità degli individui viene calpestata, ma di fronte a questo abisso si può lottare, insieme, per non cadere giù.
“Tra le sue braccia si sentiva a casa. E, come per i suoi figli, non era ormai capace di concepire l’esistenza lontano da lui. Sembrava che il tempo prima che si conoscessero avesse pecche macroscopiche, fosse sbagliatoâ€
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Descrizione
“In un attimo gli parve di cogliere tutta la sua vita. L’aula spoglia in cui da liceale faceva lezione a quei ragazzi di borgata. Le piscine dietro Forte Antenne e più in là verso il Foro Italico, dove aveva nuotato da piccolo e ancora nuotava. La moschea che accoglieva i musulmani. Il mondo con la sua diversità , le sue storture, la sua bellezza, con l’amore che lo spingeva avanti.
Provava un senso di gratitudine. Non aveva certezze né una vocazione, ma ogni giorno avrebbe fatto qualcosa di quello che bisognava fare. Il suo pezzettinoâ€
In una Roma intima, attraversata dalla crisi e dai rivolgimenti epocali che sconvolgono il mondo, tre personaggi, due uomini e una donna, sono stretti in un rapporto di amicizia e amore. Condividono la medesima, scanzonata, passione per il nuoto ma hanno ferite profonde, dubbi sulla propria vita, si scoprono spaesati, a tratti perduti. Ognuno, a suo modo, pensa di aver fallito.
Giacomo, Paola e Mattia non capiscono quello che succede a loro stessi e agli altri, l’indifferenza e l’ingiustizia che vedono ovunque attorno, hanno paura e sono quasi pronti ad arrendersi.
Invece, malgrado perdite e tradimenti, si accorgono che, come per le gare in acqua nelle quali si cimentano nonostante l’età , quello che conta è resistere qualche metro in più, qualche attimo, continuando a credere che sia ancora possibile toccare il traguardo: volersi bene davvero.
A distanza di oltre vent’anni dalla pubblicazione de Il dipendente (“uno dei più importanti libri degli anni Novantaâ€, come è stato definito), Nata torna sui temi della solitudine, della libertà e del coraggio con un romanzo di grande potenza che svela, rispetto a quel memorabile esordio, prospettive capovolte e oggi tanto più necessarie. L’universo economico non è cambiato, resta la medesima macchina infernale, dove i soldi comandano e la dignità degli individui viene calpestata, ma di fronte a questo abisso si può lottare, insieme, per non cadere giù.
“Tra le sue braccia si sentiva a casa. E, come per i suoi figli, non era ormai capace di concepire l’esistenza lontano da lui. Sembrava che il tempo prima che si conoscessero avesse pecche macroscopiche, fosse sbagliatoâ€
Informazioni aggiuntive
autore | Sebastiano Nata |
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editore | Atlantide |
anno | 2020 |
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